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22 Ottobre 2022Il termine Moxa si riferisce alla sostanza impiegata per effettuare la Moxibustione che rappresenta la tecnica terapeutica di riscaldamento di aree cutanee, sovrastanti punti di agopuntura o percorsi energetici, al fine di ottenere una risoluzione di evento patologico.
La Moxibustione è, come le altre pratiche della Medicina Cinese, di antichissima origine. La Moxibustione avviene bruciando sopra o in vicinanza della cute, della polvere di Artemisia (Arthemisia vulgaris) al fine di ottenere una calorificazione della cute e, di riflesso, di strutture sottostanti e interne.
L’Artemisia è un vegetale che cresce in tutto il pianeta e viene colto sia per l’uso interno (Arthemisia capillaris, Arthemisia apiacea), sia per quello esterno (Arthemisia vulgaris) .
La Moxa avviene accendendo una estremità del sigaro di Artemisia ed una volta accesa, viene avvicinata alla cute per determinarne il riscaldamento. La pratica può avvenire mantenendo fermo il sigaro in prossimità del punto prescelto, o effettuando dei movimenti circolatori o a becchettio sul medesimo punto. Nel caso che il sigaro venga mantenuto fermo, esso deve rimanere ad una distanza dalla cute di almeno 3 cm, altrimenti si può causare una ustione e questa tecnica va protratta per almeno 10 minuti, tuttavia se si esegue un movimento rotatorio, questo può avvenire ad una distanza minore ma per un tempo più lungo (20-30 minuti). Il becchettio è molto riscaldante e va effettuato con attenzione per non ledere la cute.
La pratica della Moxibustione non è indicata nelle patologie dove vi sia evidente preponderanza di Calore, su aree cutanee eritematose, o abrase, o ferite. Quindi non è indicata nelle forti ipertensioni con forte stasi di Calore, nelle ansie con eccesso forte di Calore, sulle aree cutanee psoriasiche o con lupus eritematoso, o con presenza di nevi sospetti o irritati.