Karkadè – Ibisco
22 Ottobre 2022Luppolo
22 Ottobre 2022Sambuco
4,90 € – 9,00 €
Sambucus nigra L.
100 g fiori/foglie
Nome botanico: Sambucus nigra L.
Famiglia: Caprifoliacee
Descrizione: è un albero alto alcuni metri con rami che, nella parte centrale sono formati da un midollo bianco spugnoso. Le foglie hanno margine dentellato, I fiori corolla bianca e profumata. I frutti sono delle drupe nere lucenti con succo di colore violaceo, contenente. Cresce in tutta Italia fino alla zona montana, lungo le siepi e i fossi, nei boschi radi.
Parti usate: fiori, foglie, frutti maturi e la seconda corteccia secca. I fiori contengono principalmente olio essenziale con un alto contenuto di acidi grassi liberi, flavonoidi, acido clorogenico, acido p-cumarico, caffeico e ferulico; triterpeni, mucillagini e tannini.
Proprietà: in tisana è utilizzato come diaforetico nelle malattie del raffreddamento (influenza e patologia delle vie respiratorie). È considerato un antiinfiammatorio. Tali attività sono di norma attribuite all’elevato contenuto di fenoloidi. Ai suoi flavonoidi si riconosce anche un effetto diuretico. Il sambuco è stato anche inserito tra le piante che si sono dimostrate efficaci nel controllo dell’ipercolesterolemia.
Indicazioni: Bronchite, Catarro (nasale cronico con sordità), Febbre, Influenza, Raffreddore, Rinite allergica, Sinusite. Una recente ricerca effettuata in Israele ha confermato che le bacche del Sambuco accelerano il recupero dal raffreddore. Le bacche contengono livelli significativi di antocianine e sono fortemente antiossidanti.
Erbe sinergiche per raffreddori e influenza: Eupatorium perfoliatum, Mentha piperita e Achillea millefoglie.
Uso in cucina: con i fiori di sambuco nero si fanno delle ottime frittelle mentre con i frutti raccolti ben maturi delle buone marmellate.
Preparazioni:
Succo con proprietà lassative: bere uno o due cucchiaini o cucchiai del succo dei frutti con molta acqua.
Sciroppo depurativo: 15 fiori – 3 kg zucchero – 2 limoni – 60 g acido citrico – 2 l acqua. Lasciar macerare per due ore e mezza i fiori nell’acqua con i limoni tagliati a metà. Togliere i fiori ed i limoni, aggiungere lo zucchero e l’acido citrico e mescolare il tutto molte volte, finché lo zucchero si sia del tutto sciolto. Lasciare riposare ancora per circa due giorni e quindi strizzare tutto il contenuto: dopodiché lo sciroppo è pronto per essere imbottigliato e conservato in frigorifero.
Suffumigi, infusi, impiastri di fiori: i suffumigi con una manciata di fiori possono essere utili in caso di raffreddore acuto; un infuso raffreddato può essere gargarizzato nel caso di laringite e raucedine o impiegato come impacco nel caso di occhi infiammati; un impiastro tiepido va bene anche per i geloni.
Avvertenze: i frutti, se non ben maturi; possono causare coliche addominali e diarree. Anche i frutti maturi, a dosi elevate, possono provocare diuresi, sudorazione eccessiva, vomito e diarrea.
Curiosità: Il rapporto dell’uomo con il sambuco ha radici antichissime. I ritrovamenti di semi della pianta nelle tombe e la forma a foglia di sambuco delle selci funerarie, nelle sepolture megalitiche a tumulo oblungo del Neolitico, fanno pensare che la sua associazione con la morte risalga ad epoca assai remota. Il termine latino sabucus, da cui l’italiano sambuco, designa, oltre alla pianta, uno strumento di legno a corde, sambukè, specie di arpa orizzontale di forma triangolare, in uso presso Greci e Romani, presunta erede di uno strumento persiano chiamato “sabka” di forma simile. Lo stesso termine, per derivazione, indicava la macchina da guerra con analoga forma dello strumento musicale, una sorta di ponte volante di cui ci si serviva durante gli assedi, in uso fino nel Medioevo. Plinio parla dell’uso medicinale dei fiori. In Norfolk viene chiamato ‘Danewort’ e ‘Blood hilder’ e vengono usate le acque aromatiche distillate e l’unguento profumato (Unguentum sambuci). Le foglie venivano utilizzate per produrre olio o sego per tingere (Oleum viride). il sambuco veniva piantato attorno alle case di campagna perché i contadini ne riconoscevano l’utilità nel rendere fertile la terra dei loro orti e per le caratteristiche antiparassitarie dovute al particolare odore delle foglie. Gli estratti dei fiori si usano in profumeria. In montagna si può trovare un altro tipo di sambuco, (sambucus racemosa), che ha i frutti di colore rosso, con le stesse proprietà di quello nero.
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
Confezione | 100 gr fiori, 100 gr foglie, 100 g foglie e fiori |
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