Campeggio – pianta tintoria
22 Ottobre 2022Piperina & Curcuma Algem Natura
22 Ottobre 2022Reseda raccolta con sfalcio molto alto per garantire un maggior quantitativo di fiori e foglie rispetto ai fusti, più poveri di sostanza colorante. Si usa per tingere tessuti o filati dando diverse tonalità di giallo, anche con riflessi verdi.
Si può usare per preparare lacche per belle arti e farne colori ad olio, ma anche tempere o acquarelli.
Per la tintura dei tessuti o dei filati: usare in rapporto 1:1 con la fibra da trattare (100 gr di sommità per 100 gr di fibra asciutta). Mordenzare il tessuto con allume al 20% e carbonato di sodio al 5% (tessuti vegetali) o allume al 20% e cremor tartaro al 6% (lana). Tingere a 100°C per 2 ore (fibre vegetali) o a 90°C per 1 ora (lana). Tener il Ph del bagno colore alto, mediante aggiunta di bicarbonato di sodio o di poca soda solvay. Lasciar raffreddare la fibra nel bagno prima di lavarla e asciugarla.
Per ottenere lacche da adoperare come pigmenti in colori a olio o a tempera: bollire per circa 1 ora le sommità in poca acqua con allume di potassio (circa la metà in peso rispetto le sommità). Filtrare l’acqua bollita e unire all’acqua filtrata anche il succo ottenuto spremendo le sommità fiorite. Aggiungere polvere di marmo (carbonato di calcio) e mescolare bene. Lasciare poi depositare la lacca formatasi e, una volta eliminata la sovrastante acqua più limpida, essiccare il precipitato all’aria per più giorni. Questo residuo secco macinato da il pigmento giallo. Forse la più nota tra le piante tintorie, sicuramente la più utilizzata, fino a pochi decenni fa, anche dall’industria, per la sua resa quasi alla pari con la produzione sintetica su vasta scala, a differenza di tutte le altre piante del suo genere. Specie autoctona del bacino del Mediterraneo, la reseda trova in Italia il clima e il terreno ideale. Già nota a Plinio il Vecchio per le sue proprietà fitoterapiche, nell’antica Roma colorava le vesti delle vergini Vestali e delle giovani spose. Economica e di facile reperimento, si trova in tutta la penisola isole comprese e cresce nei terreni calcarei e negli spazi soleggiati, anche tra le crepe dei muri e a bordura delle strade. La molecola colorante si chiama luteolina, dal latino luteus, vocabolo che identifica propriamente il colore giallo. Le parti della pianta che contengono una maggiore concentrazione del pigmento sono i fiori e i semi, ma la reseda è interamente utilizzabile per la tintura con un’ottima resa in confronto a tutte le altre piante tintorie. A seconda dei mordenti utilizzati, si possono ottenere diverse sfumature anche sulle tonalità del verde. La semina può essere autunnale o primaverile e il momento ottimale per la raccolta dell’intera pianta è la fine della fioritura, al secondo anno dall’impianto.
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
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