Estragone dragoncello – Artemisia dracunculus
22 Ottobre 2022Escolzia
22 Ottobre 2022Nome botanico: Inula helenium L.
Famiglia: Asteracee
Parte utilizzata: radice
Descrizione: pianta perenne, robusta, alta fino a due metri, inferiormente vellutata e ramificata. Fusto eretto e grosso. Rizoma nodoso, carnoso, esternamente bruno-rossastro, all’interno biancastro, con odore forte e sapore amaro e aromatico. I fiori di colore giallo, sono disposti a capolini grandi con un diametro di sei-sette centimetri. Si trova nei luoghi sassosi, prati, campi umidi, ai margini delle strade e dei boschi dell’Europa, Asia occidentale, Giappone, America settentrionale. Nel meridione d’Italia è piuttosto rara. Cresce anche nelle zone montane dell’Italia settentrionale.
Componenti: elenina, inulina, alantopicrina, sali di magnesio, potassio e calcio, pectina, acido ascorbico.
Proprietà: tossifughe, anticatarrali, antisettiche, urinarie, coleretiche, diuretiche, antipruriginose.
Indicazioni: L’Enula campana è molto utile nel trattamento dei disturbi dell’apparato respiratorio. Il suo principio attivo, l’elenina, calma la tosse, modifica la secrezione bronchiale, disinfetta l’albero respiratorio e risolve le bronchiti catarrali conseguenti a raffreddamento. Inoltre ha la proprietà di fluidificare e stimolare la secrezione biliare, aumentare la diuresi, eliminare i vermi intestinali; in linea generale, secondo le più moderne vedute, l’Enula campana è utile per il trattamento contemporaneo del fegato e del rene, cioè disturbi della cistifellea, calcolosi epatica e renale, gotta, artrite, scarsa secrezione urinaria con iperazotemia. Per uso esterno l’Enula campana è un rimedio classico per pruriti conseguenti a eczema, herpes, eruzioni cutanee in genere. Le preparazioni di Enula campana sono amare e di sapore particolare tale da risultare poco gradevoli a taluni.
Uso in cucina: L’enula campana veniva utilizzata in passato per insaporire dessert e piatti a base di pesce.
Attenzione: assumere con cautela: dosi elevate causano diarrea e crampi. Da non somministrare in gravidanza. Prestare attenzione ad eventuali reazioni allergiche.
Erbe sinergiche: Agnocasto, Altea, Balsamo del Tolù, Farfara, Lichene Islandico, Origano, Primula.
Preparazioni: per dosaggi e preparazioni personalizzate, consultare sempre il proprio medico
Uso interno: contro tossi catarrali, disturbi di fegato e reni
decotto del rizoma:un grammo in 100 ml di acqua. Bere due o tre tazzine al giorno.
Tintura: 20 grammi in 100 ml di alcol, macerare per dieci giorni, poi bere due – tre mezzi cucchiaini al giorno in acqua. Tintura vinosa: due grammi in 100 ml di vino, macerare per dieci giorni, poi bere uno – due bicchierini al giorno, puri o diluiti in acqua.
Uso esterno: come sedativo e antisettico contro le infiammazioni e i pruriti della pelle e delle zone inguinali.
Decotto: sei grammi in 100 ml di acqua. Fare lavaggi, applicare compresse imbevute di decotto sulle parti interessate.
Curiosità: macerando le radici di Enula nel mosto veniva preparato il ´Reps´ – bevanda utile come tonico-stimolante gastrico. I Greci ed i Romani la assumevano in decotto, dopo sontuosi banchetti, per stimolare la digestione. Il suo nome deriva dalla mitologica figura di Elena, figlia di Zeus; si dice infatti che la pianta crescesse là dove cadevano le sue lacrime. Nel I° secolo d.C. veniva consigliata per curare crampi, gonfiori, morsi di serpenti velenosi, sciatica ed emorragie profuse.
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.
Peso | 100 kg |
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