Influenza – le migliori ricette naturali da tutto il mondo – Martina Seinfen
22 Ottobre 2022ARGENTO Colloidale PLUS – MICOSI Aessere
22 Ottobre 2022Cardo Santo
4,50 €
Cnicus benedictus
100 g sommità taglio tisana
Il cardo santo, (o cardo benedetto) si usa contro l’inappetenza o disturbi dispeptici, data la sua azione amaro-tonica, che permette di stimolare la secrezione gastrica per favorerire il metabolismo digestivo. I suoi principi attivi sono simili a quelli del carciofo, ma più potenti, fortemente coleretici e colagoghi. Le radici presentano ottime proprietà diuretiche e febbrifughe, mentre le foglie hanno proprietà aperitive. i semi, parte più interessante, con il loro contenuto di silimarina, proteggono e disintossicano il fegato. Esternamente, può essere usato come detergente e cicatrizzante per combattere ulcere e piaghe.
Il nome botanico del cardo santo è Cnicus o Silybum Benedictus e appartiene alla famiglia delle Asteracee.
La parola Silybum deriva dal greco “silybon” , un cardo a foglie screziate. Il nome santo, invece, ricorda la leggenda per cui le macchie bianche che picchiettano le foglie, sarebbero state originate da gocce di latte di Maria Vergine, mentre stava proteggendo Gesù dai romani, durante la fuga verso l’Egitto. Il cardo santo, (o cardo benedetto) si usa contro l’inappetenza o disturbi dispeptici, data la sua azione amaro-tonica, che permette di stimolare la secrezione gastrica per favorerire il metabolismo digestivo. I suoi principi attivi sono simili a quelli del carciofo, ma più potenti, fortemente coleretici e colagoghi. Le radici presentano ottime proprietà diuretiche e febbrifughe, mentre le foglie hanno proprietà aperitive. i semi, parte più interessante, con il loro contenuto di silimarina, proteggono e disintossicano il fegato. Esternamente, può essere usato come detergente e cicatrizzante per combattere ulcere e piaghe.
Principi attivi: flavonoidi, acidi grassi, silimarina, linoleico, oleico e palmitico, proteine e mucillagini.
Controindicazioni: da non utilizzare in caso di infiammazioni a livello renale ed intestinale.
Uso: Per dosaggi e preparazioni personalizzate, consultare sempre il proprio medico
Si adopera in tisana; le preparazioni, di sapoire molto amaro, vengano assunte una mezz’ora prima di ogni pasto, sorseggiate lentamente, per consentire lo sviluppo di un’azione riflessa mediante la stimolazione dei recettori gustativi.
Curiosità: Nel quindicesimo secolo, la pianta era molto diffusa, ricordata anche da Shakespeare e utilizzata per contrastare le palpitazioni. La pianta divenne famosa verso lametà del 1400, quando venne donata a Federico III, come rimedio contro l’emicrania: si narra che la remissione dei sintomi dell’Imperatore fu il vantaggio immediato che portò Federico III a nominarla Cardo Benedetto.
Quanto riportato, è tratto da materiale di libera consultazione sul Web. Il Laboratorio d’Erbe Sauro non è responsabile della diffusione di informazioni che si rivelassero non rispondenti a verità o dell’uso improprio dei prodotti menzionati. Pertanto, la letteratura di cui sopra è da intendersi come approfondimento culturale: non sostituisce la diagnosi del medico, che si consiglia di consultare sempre, prima dell’assunzione di qualunque rimedio, soprattutto in presenza di patologie o disturbi contro i quali si stiano assumendo altri farmaci.