L'erboristeria oggi

La nostra Erboristeria ha mantenuto integri gli antichi arredi, le scatole di legno delle spezie, le vetrine a muro circoscritte da strutture di pino rosso americano; il punto vendita si è ampliato, inglobando anche il vecchio retrobottega, a cui si accede attraverso un piccolo volto di legno, con la scritta “ordo, munditia, scientia, diligentia” , motto antico che ricorda a tutti che senza “ordine, pulizia interiore ed esteriore, conoscenza e impegno” si può essere commercianti ma non bravi erboristi. In questa nuova area, trova posto anche il nostro studio, con ingresso indipendente dal punto vendita, che ospita medici e professionisti, esperti in medicina naturale, alternativa e omeopatica per consulenze, trattamenti, e terapie. L’opificio di trasformazione si trova al piano inferiore: l’arredo, la struttura, nonché il suo utilizzo come laboratorio di produzione sono stati approvati dal Ministero della Salute. Da qualche anno, si è aggiunta al team lavorativo anche la moglie di Elio, Daniela, laureata in medicine bio-alternative all’Università Europea Jean Monnet di Bruxelles. Si occupa di floriterapia: elabora tecniche curative componendo fiori di Bach, Australiani, Californiani, Himalayani e contribuisce alla ricerca di nuove formule e associazioni di piante per arricchire la già cospicua produzione del Laboratorio.

L'erboristeria oggi

La nostra Erboristeria ha mantenuto integri gli antichi arredi, le scatole di legno delle spezie, le vetrine a muro circoscritte da strutture di pino rosso americano; il punto vendita si è ampliato, inglobando anche il vecchio retrobottega, a cui si accede attraverso un piccolo volto di legno, con la scritta “ordo, munditia, scientia, diligentia” , motto antico che ricorda a tutti che senza “ordine, pulizia interiore ed esteriore, conoscenza e impegno” si può essere commercianti ma non bravi erboristi. In questa nuova area, trova posto anche il nostro studio, con ingresso indipendente dal punto vendita, che ospita medici e professionisti, esperti in medicina naturale, alternativa e omeopatica per consulenze, trattamenti, e terapie. L’opificio di trasformazione si trova al piano inferiore: l’arredo, la struttura, nonché il suo utilizzo come laboratorio di produzione sono stati approvati dal Ministero della Salute. Da qualche anno, si è aggiunta al team lavorativo anche la moglie di Elio, Daniela, laureata in medicine bio-alternative all’Università Europea Jean Monnet di Bruxelles. Si occupa di floriterapia: elabora tecniche curative componendo fiori di Bach, Australiani, Californiani, Himalayani e contribuisce alla ricerca di nuove formule e associazioni di piante per arricchire la già cospicua produzione del Laboratorio.

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Le antiche tradizioni

La nostra Erboristeria nasce da un’antica Farmacia rurale: nel 1906 il giovane Ugo Sauro, figlio di Ginepro, oste e agricoltore di Bosco Chiesanuova, diventato “speziale”, acquistò la storica farmacia del paese e la arredò a suo gusto, con scaffali di legno rosso, una panca lunga a ridosso del bancone e vetrine allineate, piene di vasi di vetro color caramello. Diventò la sua “bottega della salute”: si giostrava fra polveri, erbe, prodotti chimici per realizzare, nel “retrobottega – laboratorio”, pastiglie, cachet, pomate e tinture. Accadde che morì giovane, lasciando la moglie e cinque figli, uno dei quali, Anselmo Sauro, si laureò nel 1933 e subentrò al preposto che, dopo la morte di suo padre, aveva gestito la farmacia. Anselmo era molto legato al suo paese, cui dedicò anche libri storici e articoli, che raccontano le origini di Bosco Chiesanuova e le tradizioni Cimbre che ne hanno accompagnato il divenire.

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Il cammino

Nel 1979 uno dei suoi figli, Elio Sauro, dopo essersi diplomato Erborista ad Urbino, gli subentrò e trasformò la farmacia in erboristeria. Col passare degli anni, anche l’erboristeria crebbe e diventò quello che è ora: non solo un punto vendita, ma anche e soprattutto una officina di trasformazione, dove non si “costruiscono”, ma si “preparano” composti di erbe anche fresche, raccolte nel loro tempo balsamico, sulle alture incontaminate della Lessinia. Il fratello di Elio, Claudio, medico di base, esperto in fitoterapia, ci rende partecipi dei suoi studi, ricerche e delle nuove scoperte in campo erboristico. Si può dire che oggi l’asse portante della nostra Erboristeria è proprio quel laboratorio d’Erbe la cui realizzazione si è compiuta grazie alla costanza e volontà di Nicoletta, una delle figlie di Elio che lo sostiene nel lavoro e che si occupa, insieme alla sua collaboratrice Federica, della produzione di rimedi e delle notifiche al Ministero. La delicatezza, la gradevolezza, la serenità, le emozioni che un'erba o una pianta sanno suscitare sono a portata di mano, in Lessinia. Il nostro obiettivo è che tutti ne percepiscano viva e presente la forza. Basandoci sulle tradizionali formulazioni di famiglia, lavoriamo materie prime per ottenere estratti idroalcolici, tinture madri, capsule, liquori e derivati, non dimenticando mai il rispetto dell’ecologia ambientale: in questo modo, ricaviamo prodotti che, nella loro semplicità, non solo rispondono ad un'ampia gamma di esigenze, ma soprattutto mantengono vivi gli odori e le percezioni della loro storia antica.

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La nostra filosofia

La nostra filosofia si rispecchia nella nostra produzione commerciale. Componiamo tinture madri, fitopreparati, capsule, sciroppi, liquori officinali e quant’altro. In base alla convinzione che vivere la salute in modo corretto non possa prescindere da una interazione tra l’uomo olistico, fatto di mente e corpo e l’ambiente circostante, diamo un’importanza fondamentale alla differenziazione dei rimedi, perché la persona sofferente possa trovare, nel prodotto personalizzato, la risposta al disagio, un sollievo efficace perché adeguato alla sua persona. Quindi, la nostra attenzione si rivolge non solo ad ogni passo della produzione, dalla scelta delle materie prime, alla cura dei processi estrattivi e del prodotto finito, ma anche e soprattutto alle esigenze del singolo, al quale in molti casi, “cuciamo addosso” rimedi estemporanei, elaborati nel rispetto della sua unicità. Il nostro laboratorio, grazie a questa ricerca capillare, progetta e si rinnova costantemente, teso a assicurare, con i suoi preparati, “il meglio per l’uno”, tentando di risvegliare le diverse risorse codificate nel patrimonio genetico di tutti. E non dimentichiamo neppure le formulazioni tradizionali, che hanno accompagnato l’antica vita contadina, le erbe in inspiegabile disuso, i rimedi a portata di mano, le piante incontaminate di cui la Lessinia è ricca e che costituivano l’unica risorsa fitoterapica di chi ci ha preceduto, abitando le nostre montagne. Questo passato ci offre oggi un insegnamento prezioso di semplicità, che cerchiamo di rivivere noi per primi e di tramandare, per quanto è possibile, a chi vuole ascoltarci.

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La Lessinia e i Cimbri

La Lessinia Nord Orientale è una zona che alterna i pascoli ai boschi fitti, dai quali si diparte, da nord, una serie di dorsali divergenti, intervallate da strette e profonde valli chiamate "Vaj", che si spingono a sud a costituire rilievi collinari alle spalle della città di Verona, fino ad annullarsi nella pianura dell’Adige. Sparse in mezzo all’altopiano, si trovano le architetture spontanee create dalle popolazioni residenti, accanto a quelle naturali delle erosioni carsiche. Bosco Chiesanuova, paese Cimbro dai tetti di pietra e contrade sparse, si trova al centro di questo territorio largo ed intenso: avvolto di colori, profumi, boschi e prati, racconta con orgoglio le sue erbe e piante officinali attraverso gomitoli di antiche storie. Il nostro paese è legato alle vicende di un gruppo etnico di lingua tedesca, i cosiddetti "Zimber", (Cimbri), stirpe di cultura e lingua germanica, originari della Baviera, da dove emigrarono durante il Medioevo a causa di carestie. Di loro è stato scritto a fiumi da storici, studiosi delle tradizioni, etnologi: ne conosciamo l'esilio e la fatica fino al loro arrivo in questa zona. La vita per i coloni Cimbri non deve essere stata facile; gli inverni in Lessinia erano lunghi e freddi, con nevicate abbondanti e spesso impreviste, pochi e scomodi i collegamenti, numerosi i lupi, che mettevano a repentaglio la vita di uomini ed altri animali; la scarsità di sorgenti, inoltre, creava non pochi problemi. A ciò si aggiunga che l'altitudine del territorio andava circa da 700 a 1200 metri e consentiva soltanto la coltivazione di miglio, orzo, segale e ortaggi...